Ecco come 10–15 minuti di riposo consapevole possono triplicare la nostra memoria
Innanzitutto cosa è la memoria?
È una funzione importante del cervello umano necessaria all’acquisizione, conservazione e successivo richiamo delle informazioni assimilate.
A cosa serve?
La memoria permette di imparare dagli eventi passati ed utilizzare quindi tali conoscenze per prendere decisioni e risolvere problemi nel presente.
Carta e penna e fantasia per avere più memoria.
Le tre fasi della memoria
1) Acquisizione
Le informazioni provenienti dall’ambiente o dalle esperienze personali vengono registrate nel sistema nervoso centrale.
2) Conservazione
Le informazioni acquisite vengono conservate nel cervello per un periodo variabile:
- a breve termine per informazioni temporanee
- a lungo termine per conoscenze durature.
3) Evocazione (richiamo)
Questa fase implica il recupero delle informazioni memorizzate. La capacità di richiamare informazioni varia in base alla qualità dell’acquisizione e della conservazione.
12 regole per avere più memoria
Come conservare un’informazione per lungo termine senza alcuno sforzo
Quando cerchiamo di memorizzare nuove informazioni, pensiamo che più sforzo ci mettiamo, migliori saranno i risultati e quindi..
ci sbattiamo come se non ci fosse un domani!!!
Tutto sbagliato, infatti concedersi del tempo libero tra una sessione di studio e l’altra, facendo assolutissimamente nulla, è esattamente ciò di cui abbiamo realmente bisogno. Quindi abbassiamo le luci, rilassiamoci e godiamoci quei 10–15 minuti di dolce far nulla. Così facendo le nozioni appena studiate saranno memorizzate meglio rispetto a se avessimo utilizzato quei minuti in modo — secondo noi — più produttivo.
Diverse ricerche suggeriscono infatti che dovremmo abituarci a staccare tra una sessione di studio e l’altra, ma ancora più importante, dovremmo evitare interferenze di qualunque tipo in quei momenti di riposo. Tutto questo per non compromettere la delicata formazione della memoria a lungo termine.
Quindi niente social, niente televisione, niente smartphone insomma niente di niente!!
È infatti essenziale concedere al cervello l’opportunità di ricaricarsi completamente senza distrazioni esterne.
Gli straordinari benefici del riposo “indisturbato” sulla memoria sono stati documentati per la prima volta nel 1900 dallo psicologo tedesco Georg Elias Muller e dal suo studente Alfons Pilzecker. Nei loro esperimenti (1) sulla memoria, i due avevano infatti scoperto che una breve pausa dopo una sessione di studio portava a un ricordo maggiore. I volontari che si erano riposati ricordavano infatti il 50% di ciò che avevano appena studiato contro solo il 28% di coloro che invece avevano continuato a studiare senza alcuna interruzione.
E come se non bastasse una ricerca (2) presso l’Università di Edimburgo, evidenzia che staccare la spina, cioè riposarsi, dopo aver imparato qualcosa di nuovo può notevolmente migliorare la memoria delle persone che soffrono di amnesia.
La ricerca si basava su due esperimenti, nel primo i volontari dovevano ricordare una lista di 15 parole ascoltate 10 minuti prima. I partecipanti che, durante la pausa, si erano dedicati a brevi test cognitivi avevano mostrato risultati notevolmente inferiori rispetto a coloro che invece si erano rilassati. Nello specifico chi si era riposato ricordava il 49% delle parole contro soltanto il 14% di chi aveva fatto i test cognitivi.
Nel secondo esperimento ai volontari vennero raccontate delle storie e dopo un’ora gli vennero poste alcune domande relative a tali storie. Ebbene coloro che in quell’ora avevano fatto dei test cognitivi ricordavano solo il 7% delle storie contro addirittura il 79% di quelli che invece si erano riposati.
Ecco cosa mangiare per avere più memoria.
In un’epoca come questa, di sovraccarico di informazioni, in cui è davvero difficile concentrarsi ed immagazzinare nuove nozioni, ricordiamoci che non solo i nostri smartphone hanno bisogno di una ricarica regolare, ma anche e soprattutto le nostre menti.
Buona mente e soprattutto buon riposo della mente.
Massimo
Ricerche:
(1) “100 Years of Consolidation — Remembering Müller and Pilzecker” di Hilde A. Lechner, Larry R. Squire, and John H. Byrne https://learnmem.cshlp.org/content/6/2/77.full
(2) “Wakeful rest benefits before and after encoding in anterograde amnesia” di Jamie D McGhee, Nelson Cowan, Nicoletta Beschin, Cedric Mosconi, Sergio Della Sala https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32237872/