Come riuscire a fare cose odiose

AudiMente
5 min readMay 14, 2021

Tre utili strategie per riuscire a fare qualcosa di cui non ne vogliamo proprio sapere.

Domandone: cosa hanno in comune le seguenti attività?

Fare la dichiarazione dei redditi, fare la spesa, pulire il bagno, stirare, pagare le bollette di luce e gas, lavare i piatti (anche se qualcuno potrebbe invece trarre parecchi benefici nel lavare i piatti, perché? Vedi l’articolo), fare il bucato, studiare nei week end, andare in palestra, farsi la barba (e per il sottoscritto anche i capelli), farsi la ceretta, andare all’assemblea condominiale, scrivere una mail di lavoro dopo cena.

SONO SUPER NOIOSISSIME!!!!!

Infatti quelli che avete appena letto sono tutti esempi di attività che possono risultare sgradevoli, spiacevoli, impegnative e complicate. Ognuno di noi ha la sua personale classifica delle “peggio cose da fare”.

Per quanto mi riguarda in cima alla lista ci sta barba e capelli perché mi sembra proprio una perdita di tempo inutile, fosse per me andrei in giro barbuto e capelluto beh proprio capelluto non direi ehehe.

Vuoi imparare ad essere più motivato? Per prima cosa impara ad evitare le tentazioni, vedi articolo.

Quando dobbiamo fare qualcosa che non ci piace ci facciamo sempre un sacco di problemi poiché da un lato non ne vogliamo sapere nulla mentre dall’altro riconosciamo che dobbiamo farla. Ahinoi le “menate” sono sempre in agguato: dobbiamo scendere in cortile a gettare la spazzatura ma preferiamo restare “spaparanzati” sul divano, riceviamo una mail del nostro capo che sappiamo dobbiamo rispondere ma ci stanno aspettando in piazza per un gelato. Che fare? Ovviamente viene più facile evitare il compito rimandandolo (il termine corretto è procrastinandolo) ma siamo perfettamente a conoscenza che da lì a qualche ora/giorno saremo da capo e ci toccherà farlo.

(Ma cosa è la procrastinazione? Come combatterla? Vedi articolo).

Beh allora l’unica cosa da fare è farlo subito. Ci dobbiamo mettere il cuore in pace, ci dobbiamo armare di buone intenzioni e dedicarci a ciò che ci tocca fare, ma come ci motiviamo? Quali strategie utilizziamo per fare i lavori spiacevoli? E soprattutto quali di queste strategie sono davvero utili ed efficaci?

Una ricerca presso l’università di Zurigo ha condotto addirittura tre studi in merito e ne ha scoperte delle belle, ma analizziamo uno studio alla volta.

Nel primo i ricercatori chiesero a 329 volontari quali fossero le strategie da loro utilizzate per motivarsi a svolgere dei lavori noiosi; ne vennero fuori 2000 che poi però ricercatori raggrupparono in 19 principali che sono le seguenti:

  1. Alterazione dell’attività stessa (lavare la casa… velocemente e malamente).
  2. Cambiamento ambientale (andare a scrivere la mail… sul balcone).
  3. Eliminare le distrazioni (per non sentire i bambini.. mettersi dei tappi nelle orecchie).
  4. Supporto sociale (studiare con qualcun altro).
  5. Fare uso di sostanze (bersi un caffè per lavorare dopo pranzo).
  6. Rendere più piacevole il compito (ascoltare della musica mentre si stira).
  7. Concentrarsi sul compito che si sta svolgendo (concentrarsi sui muscoli interessati mentre si sta facendo un esercizio in palestra).
  8. Distrarsi (telefonare ad un amico mentre si puliscono i vetri).
  9. Auto-ricompensa (bersi una birretta dopo aver pulito casa).
  10. Pensare alle conseguenze negative (“se non svuoto il sacco dell’umido ci sarà un puzzo infernale”).
  11. Pensare alle conseguenze positive (“se faccio subito la dichiarazione dei redditi non pagherò penali”).
  12. Definizione degli obiettivi (“ogni giorno faccio 15 minuti di camminata”).
  13. Monitorare i progressi (pesarsi sulla bilancia ogni settimana dopo aver iniziato la dieta).
  14. Pianificare (“dopo avere portato i bimbi a scuola porto a lavare la macchina”).
  15. Riformulare un compito svolto sotto un nuovo punto di vista (“non sto mandando una semplice mail, sto facendo vedere al mio capo che quando ha bisogno io ci sono”).
  16. Auto incoraggiamento (“sei un mito Max, dai che hai quasi finito di scrivere l’articolo”)
  17. Vedere il compito quasi terminato (“ancora due camicie ed ho stirato tutto”).
  18. Combattere l’impulso di terminare prima il compito (“finché non avrò sistemato tutta la cucina non vado a dormire”).
  19. Concentrarsi sulle proprie emozioni (cercare di fissarsi sulle sensazioni positive che si provano dopo aver fatto sport).

(Per auto-motivarsi bastano tre semplici parole, no no tranquilli non sono sole, cuore e amore come quel tormentone dell’estate del 2001. Vuoi sapere davvero quali sono? Eccole in questo articolo).

Nel secondo studio i ricercatori presentarono ad altri 465 volontari le 19 strategie definite nel primo studio e chiesero ai volontari quali di queste utilizzassero di più e quanto spesso.

Emerse che le strategie più utilizzate erano la 6, la 11, la 12, la 13 e la 17.

Nel terzo ed ultimo studio, che durò alcune settimane, i ricercatori chiesero ad un gruppo, composto da 264 volontari, di tenere per tutta la durata dello studio un taccuino nel quale, nell’arco delle loro giornate, dovevano trascriverci sopra quale strategia motivazionale — delle 19 — stessero usando quando dovevano fare qualcosa di spiacevole.

Ma cosa scoprirono i ricercatori?

Che le strategie utilizzate variavano a seconda del compito od azione da svolgere: se ad esempio vi era da fare un sforzo mentale si utilizzava la strategia 8 mentre quando le attività da svolgere richiedevano un sforzo fisico (ad esempio una corsa) i partecipanti erano più propensi ad utilizzare la strategia 6 e la 11.

E’ interessante notare anche che le persone che erano state valutate possedere un forte autocontrollo — attraverso un test di personalità fatto a tutti gli intervistati — erano propense ad utilizzare quasi sempre le stesse tre strategie che poi erano la 11, la 12 e la 19 che i ricercatori chiamarono strategie di auto controllo. Secondo i ricercatori le strategie di autocontrollo sono quelle più forti ed efficaci nello svolgere i lavori considerati noiosi, ma rivediamole assieme quali sono:

  • strategia 11 = pensare alle conseguenze positive
  • strategia 12 = definire gli obiettivi
  • strategia 19 = concentrarsi sulle proprie emozioni

Cosa c’è alla base di un buon rapporto di coppia, di un buona attività lavorativa e di una buona forma fisica? La nostra motivazione personale. Volete conoscerla meglio? Che aspettate, leggete l’articolo.

Buona mente

Massimo

Immagine Credit: Google

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