Scopri cos’è il bias del senno di poi, come influenza il nostro giudizio sulle decisioni passate e quali strategie adottare per superarlo.
Capita spesso di sentirsi dire:
“Avresti dovuto fare così”
o di pensare:
“Era ovvio che mi sarebbe andata a finire in questo modo”.
Succede anche spesso che siamo noi a dire a qualcuno:
“Se facevi nell’altra maniera era molto meglio”.
Siamo tutti bravi a giudicare e criticare decisioni passate sapendo già come è andata a finire, vero?!
Quando prendiamo una decisione, lo facciamo basandoci sulle informazioni che abbiamo in quel determinato momento, ed è praticamente impossibile poter prevedere il futuro con certezza (sempre che non ci chiamiamo Nostradamus).
Bias del Senno di Poi
È il così detto senno di poi, in psicologia “hindsight bias”, ed è una distorsione cognitiva, cioè bias, che ci porta a pensare che un evento fosse evidente già a suo tempo e quindi prevedibile solo perché ora sappiamo come è finita (facile no!!).
Dopo che sappiamo come sono andate le cose, tendiamo infatti a credere che avremmo potuto (od altri avrebbero potuto) agire in modo diverso, dimenticandoci però le incertezze e le informazioni limitate che esistevano all’epoca.
APPROFONDIMENTO: Bias Effetto Alone: Perché Giudichiamo gli Altri
Immaginiamo che noi stessi o una persona che conosciamo abbiamo preso una decisione importante, come ad esempio investire in un determinato strumento finanziario o scegliere un corso di laurea. Se poi una di queste scelte si rivela sbagliata, è facile criticare dicendo:
“Avrebbe dovuto vedere i segnali e capirlo”
oppure:
“Era ovvio che non mi sarebbe andata bene”.
Ma in realtà, all’epoca dei fatti, le situazioni erano ben più complesse ed incerte rispetto a come le vediamo ora.
“Del senno di poi son piene le fosse”
– Alessandro Manzoni –
Negli anni Settanta, una ricerca (1) presso l’Università Carnegie Mellon ha approfondito il fenomeno del bias del “senno di poi”. Ai partecipanti dello studio vennero presentati alcuni eventi storici con quattro possibili esiti per ciascuno, e successivamente venne chiesto agli stessi quale esito secondo loro fosse il più probabile. Nota bene che ad alcuni dei volontari era stato detto in anticipo quale fosse stato il vero esito dell’evento storico, mentre ad altri non era stata fornita alcuna indicazione.
Ebbene i risultati confermarono il “hindsight bias”: chi infatti conosceva già l’esito dell’evento era molto più propenso a considerarlo come inevitabile.
Negli anni successivi, furono condotte diverse ricerche sul bias del senno di poi e i medesimi risultati furono confermati più e più volte in vari contesti, dai giudizi su eventi politici alle diagnosi mediche fino alle decisioni economiche e finanziarie.
Una meta — analisi americana del 1991 (2), presso l’Università dell’Iowa, ha evidenziato quanto il senno di poi sia un fenomeno psicologico molto comune ma anche molto difficile da eliminare. La tendenza infatti a sovrastimare la prevedibilità di un evento passato sembrerebbe essere proprio una costante dell’essere umano.
Motivi Psicologici
Secondo i ricercatori americani il senno di poi è influenzato da vari meccanismi psicologici.
Uno di questi è l’ “effetto ancoraggio”, che ci porta a giudicare un evento passato sulla base di informazioni nuove (come un esito già noto) ed aggrapparci ad esse.
Inoltre, tendiamo a semplificare le situazioni passate, eliminando tutte le particolarità e le incertezze che invece erano ben presenti all’epoca della decisione. Questa tendenza a diminuire la complessità delle situazioni aiuta la nostra mente a “semplificare” la realtà traendoci quindi in inganno.
“Anche la memoria selettiva gioca un ruolo importante. Quando ricordiamo un evento, tendiamo infatti a dare più peso a quei dettagli che confermano il risultato finale e a dimenticarci degli altri”
aggiungono i ricercatori.
Come Superare il Senno di Poi
Pur essendo un fenomeno naturale ed automatico, il senno di poi può essere gestito con alcuni accorgimenti suggeriti dai ricercatori dell’Iowa.
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