Camminare ci aiuta ad avere più memoria ed una mente più brillante e creativa che a sua volta è collegata ad idee innovative e a colpi di genio.
Fin dai tempi dei filosofi greci peripatetici (i filosofi erranti, itineranti) si era scoperta una profonda connessione tra il camminare, il pensare e la scrittura. Lo scrittore, filosofo e poeta statunitense Henry David Thoreau così infatti evidenziava nel suo diario:
“Quanto è vano sedersi a scrivere quando non ci si è alzati a vivere! Penso che nel momento in cui le mie gambe cominciano a muoversi, i miei pensieri cominciano a fluire”.
Gli effetti del camminare sul cervello
Cosa rende il camminare così favorevole al pensare e allo scrivere?
È tutta una questione di chimica.
Quando andiamo a fare una passeggiata, il cuore pompa infatti più velocemente facendo circolare più sangue e più ossigeno non solo ai muscoli ma a tutti gli organi, incluso il cervello. Numerosi esperimenti (1) hanno dimostrato che, dopo o durante l’esercizio fisico (i ricercatori sostengono che basta anche uno sforzo molto leggero come una semplice passeggiata per l’appunto) le persone ottengono risultati migliori nei test di memoria ed attenzione. Il motivo è semplice ed è appunto che più ossigeno entra nel cervello e più aumenta il volume dell’ippocampo (una regione del cervello cruciale appunto per la memoria).
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Ma non finisce qui, infatti camminare regolarmente promuove anche nuove connessioni tra le cellule del cervello prevenendo il declino del tessuto cerebrale dovuto all’età (2) .
Il movimento influenza i pensieri
Il modo in cui ci muoviamo cambia la natura dei nostri pensieri e viceversa.
Camminare al proprio ritmo naturale crea infatti una connessione tra corpo e mente che non possiamo sperimentare quando ad esempio corriamo sul tapis roulant in palestra, andiamo in bicicletta o durante qualsiasi altro tipo di movimento che facciamo. Infatti quando camminiamo, il ritmo dei nostri passi oscilla naturalmente con le nostre sensazioni ed emozioni interiori; allo stesso modo, possiamo attivamente cambiare il ritmo dei nostri pensieri camminando deliberatamente più o meno veloce.
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