Le tre chiavi del Benessere Psicologico

AudiMente
4 min readJan 22, 2024

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Come ottenere il benessere psicologico attraverso la solitudine positiva, il sentirsi attivi e la mentalità futura. Una semplice guida per una vita più serena ed appagante.

Ogni anno studiosi provenienti da tutto il mondo si riuniscono per il Congresso Mondiale dell’Associazione Internazionale di Psicologia Positiva per condividere ricerche ed approfondimenti sulla Scienza della Psicologia Positiva e del Benessere Psicologico.

Ecco qualcosa di davvero interessante che hanno scoperto alcuni di quei ricercatori.

La Solitudine Positiva

Su AudiMente abbiamo già evidenziato in diversi articoli che le relazioni sociali sono fondamentali per il raggiungimento del proprio benessere psicologico.

Infatti il semplice “sentirsi separati” dagli altri può tradursi in una sensazione di solitudine e di disconnessione sociale creando ansia, depressione fino addirittura causare morte prematura.

Ma la solitudine deve necessariamente essere considerata un’esperienza negativa?

Una ricerca (1) presso la National Research University Higher School of Economics della Federazione Russa, ha esplorato il fenomeno della “solitudine positiva” o “solitudine produttiva”, in netto contrasto con la spiacevole esperienza di “sentirsi separati” descritta precedentemente.

La “solitudine produttiva” non nasce dalla sensazione di separazione dagli altri bensì è qualcosa che cerchiamo intenzionalmente. Invece di sentirci soli e riflettere sulle nostre esperienze negative della vita, utilizziamo il tempo trascorso da soli per la contemplazione e la riflessione.

Le persone che sperimentano la solitudine positiva tendono infatti a provare più emozioni positive e si sentono quindi più rilassate ed in pace con loro stesse.

Ma chi sono i più inclini a godere di questo tipo di esperienza?

Secondo i ricercatori russi tale tipo di solitudine “positiva” sembra essere più naturale per coloro che sono più introspettivi o che hanno una maggiore maturità emotiva e/o psicologica.

APPROFONDIMENTO: La differenza tra l’essere soli ed il sentirsi soli e come ciò influisce sulla propria felicità

Sentirsi Attivi

Le persone che sperimentano emozioni positive come la gratitudine e la gentilezza, oltre a stare bene psicologicamente, godono anche di una salute fisica migliore.

APPROFONDIMENTO: Ecco come la la gratitudine e la gentilezza, ci fanno sentire meglio sia dentro che fuori

Ma quale ruolo gioca il “sentirsi attivi” nella nostra salute e nel nostro benessere psicologico?

Secondo alcuni studi (2) condotti dalla psicologa Sarah Pressman e dai suoi colleghi, il solo sentirsi attivi è già di per sé un’emozione positiva quindi con tutti i benefici propri delle emozioni positive. Ad esempio i ricercatori hanno scoperto che per gli uomini, il sentirsi attivi era l’emozione positiva che prediceva quanto a lungo avrebbero vissuto, infatti i volontari che si sentivano più attivi erano anche quelli per cui la prospettiva di vita si era allungata.

Tuttavia, la sensazione di “sentirsi attivi” non corrisponde esattamente a quanto le persone siano realmente fisicamente attive, infatti non è solo importante quanto siamo attivi fisicamente (ormai stra-dimostrato quanto sia vitale ), ma quanto ci sentiamo attivi, energici e vigorosi.

Mentalità Futura

(In psicologia la mentalità futura è la capacità di pensare in anticipo a ciò che il futuro potrebbe riservare).

Nel pensare alla nostra felicità, spesso riflettiamo sul futuro e sulle cose che ci faranno sentire bene domani, tra un mese o tra un anno. Anche se le nostre previsioni non sono mai precise, il semplice fatto di immaginare il futuro potrebbe rappresentare una chiave per il nostro benessere psicologico del presente.

Secondo il libro “Homo prospectus. Verso una nuova antropologia” (3) scritto da diversi psicologi tra cui Martin Seligman e Roy Baumeister, gli individui felici ed ottimisti tendono a pensare al futuro più frequentemente rispetto ai loro simili meno positivi.

Riflettere sul futuro è utile sia a livello personale che nelle relazioni.

Ad esempio, una ricerca presso l’Università di New York (4) suggerisce che le persone il cui pensiero è rivolto al futuro sviluppano obiettivi più concreti nel presente.

Se ad esempio stai attraversando un conflitto con il tuo partner, osservare tale conflitto da una prospettiva futura — immaginando cioè come lo vedresti tra un anno — potrebbe portare a meno attribuzioni di colpe, più capacità di perdono ma soprattutto ad un maggiore benessere nella relazione”

scrivono i ricercatori newyorkesi.

Quando invece di immaginare un futuro positivo (e come realizzarlo) si ha una visione distorta, negativa di ciò che dovrà accadere allora ci sarà il forte rischio di incorrere in disturbi mentali come depressione ed ansia ed è appunto per questo motivo che molti psicologi nelle loro terapie aiutano i pazienti a migliorare il modo di pensare al proprio futuro.

Se si desidera potenziare la propria mentalità futura, il consiglio di Seligman, Baumeister e colleghi è quello di annotare dettagliatamente su un diario tutte le nuove opportunità che si sono presentate ma soprattutto quelle che potrebbero presentarsi in futuro.

Buona mente

Massimo

Ricerche

(1) “The dialectics of aloneness: positive vs. negative meaning and differential assessment” di Martin Lynch, Sergey Ishanov e Dmitry Leontiev https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/09515070.2019.1640186

(2) “Which Aspects of Positive Affect Are Related to Mortality?” di Keith J Petrie, PhD, Sarah D Pressman, PhD, James W Pennebaker, PhD, Simon Øverland, PhD, Grethe S Tell, PhD, Børge Sivertsen, PhD https://academic.oup.com/abm/article/52/7/571/4835757?login=false

(3) “Homo prospectus. Verso una nuova antropologia di Martin E. P. Seligman , Peter Railton, Roy F. Baumeister, Chandra Sripada

(4) “How do we decide what to do? Resting-state connectivity patterns and components of self-generated thought linked to the development of more concrete personal goals” di Barbara Medea, Theodoros Karapanagiotidis, Mahiko Konishi, Cristina Ottaviani, Daniel Margulies, Andrea Bernasconi, Neda Bernasconi, Boris C. Bernhardt, Elizabeth Jefferies & Jonathan Smallwood https://link.springer.com/article/10.1007/s00221-016-4729-y

https://www.audimente.it/benessere-psicologico/

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