Potere ed Empatia: Come Essere un Leader Efficace
Per esercitare una leadership equilibrata, le persone di potere hanno bisogno di empatia. Un leader capace sa gestire l’autorità senza però perdere di vista le emozioni degli altri.
Parecchi anni fa lavoravo in una azienda la cui direttrice sembrava sapere sempre cosa dire per farci restare in ufficio oltre l’orario stabilito (a volte capitava anche di fare le ore piccole!!!). Quando ero esausto e le esprimevo il mio stress, lei bella bella, dall’alto della sua posizione, mi rispondeva:
“Ricordati dove lavori Massimo, devi imparare a dare priorità alle cose, un po’ come faccio io”
si, però lei era solita arrivare in ufficio non prima di mezzogiorno!!!
Tutti gli errori erano sempre colpa mia e dei miei colleghi, mentre tutto ciò che funzionava, ovviamente, era solo e soltanto merito suo.
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Dalla sua posizione di potere, sapeva come farci sentire incapaci senza percepire assolutamente le nostre emozioni; mi ricordo anche che in quel periodo avevo avuto dei problemi familiari e quindi avevo bisogno di ore di permessi ma lei, la mia direttrice, non aveva mai voluto ascoltarmi dicendomi che dovevo imparare a separare il lavoro dal privato. Il suo distacco emotivo le permetteva di spingere, manipolare ed influenzare i comportamenti miei e dei miei colleghi senza però mai essere “contagiata” dalla nostra ansia, stress e a volte anche paura quando faceva delle “scenacce improponibili”.
Ero giovane e pensavo che quello fosse il solo ed unico modo “normale” di fare il capo ma, per fortuna ho anche trovato capi che sono stati tutto l’opposto di lei (a dir le verità non troppi però).
In effetti anche la scienza lo dimostra che un buon capo, per esserlo, deve saper ascoltare le emozioni di chi gli sta attorno.
Il Potere Spegne l’Empatia
Gli studi scientifici sono chiari: le persone in posizioni di potere tendono ad avere livelli di empatia più bassi rispetto a chi invece non lo ha (1). Chi ha potere, infatti, sembra disinteressarsi più facilmente delle persone che lo circondano. Vede sé stesso come un essere superiore e differente dagli altri, sviluppando quasi sempre un atteggiamento di distacco.
Infatti la visione di chi ha potere cambia notevolmente quando ottiene quel potere. Quando le persone raggiungono i vertici sociali si concentrano maggiormente sui propri obiettivi, perdendo di vista le emozioni e le necessità di coloro che stanno intorno (2). Questo atteggiamento porta queste persone ad una minore capacità di vedere le cose dal punto di vista altrui che è un elemento cruciale dell’empatia.
Ma cosa è l’empatia?
È una combinazione di due capacità: sentire ciò che gli altri stanno vivendo e comprendere il significato di quelle emozioni. Ad esempio quando vediamo qualcuno piangere e ci sentiamo tristi anche noi significa che stiamo “condividendo” quella stessa esperienza. Poi, se cerchiamo anche di capire perché quella persona piange, entriamo nel secondo stadio dell’empatia cioè la comprensione delle emozioni altrui.
Attenzione, entrambe le fasi sono necessarie per una vera e propria esperienza empatica.
Ed appunto nel caso delle persone di potere è proprio questa “condivisione” delle emozioni ciò che manca. Questo atteggiamento, se da un lato aiuta a concentrarsi sugli obiettivi e a prendere decisioni migliori perché più razionali, dall’altro non farà altro che creare una barriera significativa per l’empatia (3).
Come Gestire il Potere senza Sacrificare l’Empatia?
La chiave sta nel riuscire a “spegnere” ed “accendere” la capacità di sentire gli altri, a seconda delle circostanze. Più facile a dirsi che a farsi ed appunto solo in poche persone ci riescono perché solo in poche sanno distinguere quando usare il proprio potere e quando invece aprirsi alle emozioni degli altri.
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